TERAMO – Quando su piazza Dante dominerà il lungo braccio della gigantesca gru che spunterà dalle spalle del Liceo Delfico, quanto detto e ridetto da un anno a questa parte sulla sicurezza delle scuole superiori forse si tradurra in opera concreta. Al Delfico come all’ex istituto commerciale Comi in viale Bovio, all’Artistico come al Milli di via Carducci, adesso è la fase dei cantieri aperti. E il tormentone che lo scorso anno agitava i sonni e non solo di genitori, studenti e amministratori, potrà lasciare spazio a una risposta più rassicurante sulla sicurezza delle scuole teramane. A metterci la mano sul fuoco, non foss’altro per quante carte ha visto passare sotto i suoi occhi, quante consulenze tecniche, progetti o interventi di somma urgenza hanno autorizzato, è Mirko Rossi, l’assessore provinciale all’edilizia scolastica.
FOTOGRAFIA DELLE SCUOLE. Alla domanda de “La Città” di quali scuole troveranno gli studenti a settembre, alla ripresa dell’anno scolastico, Rossi ripassa a mente il quadro dei cantieri e risponde senza esitazione: «Sicuramente edifici a norma e la gran parte di loro avviati verso una definitiva ristrutturazione». Certo la Provincia non ha la bacchetta magica, soprattutto perchè come nel caso delle medie e delle elementari – che sono di competenza del Comune – si tratta di edifici datati, costruiti con norme superate. Ma un obiettivo è stato raggiunto dall’amministrazione presideuta da Renzo Di Sabatino: «Abbiamo puntato intanto a fare la fotografia di quello che c’era – ha detto Rossi -, cioè conoscere a fondo la situazione dei 27 edifici scolastici di proprietà della Provincia, per capire da dove cominciare e cosa pensare di poter fare. Non è stato un lavoro facile ma aver investito oltre 800mila euro di somme proprie per arrivare da un lato ad avere il quadro completo degli indici di vulnerabilità e dall’altro a superare una carenza storica di queste strutture, i sistemi di sicurezza, ci ha restituito un quadro complessivo da cui sono scaturite tutte le attività, le tante attività di cantiere e di progettazione che oggi abbiamo in corso». Oggi tutte le scuole superiori sono a norma antincendio, ad esempio.
CACCIA AI FONDI. Ad agosto dello scorso anno i conti erano presto fatti: quando Di Sabatino presentò i risultati sugli indici di vulnerabilità, spiegò che sotto il profilo statico le scuole superiori erano sicure, che soltanto due scuole avevano coicidenza di ‘numeri’ bassi nella staticità e nella vulnerabilità, ovvero l’Ipsia Pagliaccetti di Giulianova e il Marino di Teramo, e pertanto sarebbero state, come lo sono state poi. chiuse, e che per portare tutti gli edifici all’indice massimo di sicurezza sarebbero necessari 163 milioni di euro. Oggi Rossi traduce quanto accaduto nei mesi successivi: «Abbiamo spostato gli studenti dei due istituti in altre classi, abbiamo avviato lavori in altreparti della Provincia come a Nereto e a Roseto e Atri, abbiamo soprattuto percorso tutte le strade possibili di finanziamento; da quelle del Usr per il terremoto, a quelle del bando Miur a quelle del piano triennale dell’edilizia scolastica della Regione – dice Rossi -».
RICOSTRUZIONE IPSIA. La pesca è stata fortunata perchè i soldi sono arrivati e ne dovranno arrivare ancora. A fine agosto, potrebbe esserci la risposta più attesa dalla Regione dal piano triennale: una grossa fetta di milioni di euro potrebbe essere destinata al Liceo Scientifico Einstein, al Polo Illuminati di Atri, all’Agrario Rozzi di Piano d’Accio e forse far decidere definitivamente sulla ricostruzione dell’Ipsia Marino di Teramo.
LAVORI COMI, DELFICO E ARTISTICO. Intanto, tra miglioramenti e adeguamenti sismici (i secondi con fondi Usr), stanno arrivando a conclusione i lavori all’Ite Peano-Rosa di Nereto, procedono quelli al corpo principale del Comi di Teramo, del primo Lotto del Liceo Classico Delfico (un milione d euro ciascuno), al corpo secondario del Comi (2,8 mln), al Liceo Artistico (4,9) e al Pascal (5,4). Per quanto riguarda il Delfico i lavori in corso affidati ìalla Ditta Cingoli Nicola e figlio, riguardano la sistemazione della facciata e del tetto del corpo d’ingresso (1,2 milioni di euro). Saranno conclusi entro Natale, poi si provvederà agli altri due interventi di messa in sicurezza per innalzare l’indice, uno da 2,1 milioni per sistemare una ulteriore porzione di tetto e il sottotetto, l’altro (2,5 milioni) è stato già inserito fra le opere finanziate all’esame dell’Ufficio Speciale della ricostruzione (terremoto del 2009).
IL DESTINO DEL COMI. Unn discorso a parte merita l’altro colosso edilizio, il Comi di viale Bovio. Tra un pò verrò restituito alla città, assieme alla parte posteriore che ha ospitato alcune classi dello Scientifico e ospita le Associazioni di volontariato come la Croce Rossa. Sarà una struttura per 800 studenti, tanti. «L’idea è di trasferire qui i corsi del Paacal ma anche, perchè no, tutto il Liceo Scientifico Einstein – è l’idea di Rossi -. Nell’edificio di via don Luigi Sturzo potremmo invece concentrare le associazioni di volontariato. Ma sarano decisioni che prenderemo a un tavolo di programmazione a cui siederanno la Consulta degli studenti, i dirigenti scolastici, l’ufficio scolastico provinciale e gli amministratori».
NUOVE AULE. Parimenti al discorso della sicurezza, la Provincia ha lavorato a implementare le aue, le strutture e i laboratori. A giorni cominceranno i lavori per riparare il tetto della palestra dell’Istituto Millii via Carducci, entro ottobre dovrebbero vedere la luce nuove aule all’Alberghiero Crocetti (arte bianca), all’Iti Cerulli (estetica) e al Curie (robotica) sempre di Giulianova, così come quella di informatica 3.0 all’Iti Alessandrini di Teramo. In questo ambito è prevista una spesa di 750mila euro per l’efficientamento energetico dell’Iti Cerulli di Giulianova (con cappotto, isolamento termico),
CACCIA AI FONDI. Ad agosto dello scorso anno i conti erano presto fatti: quando Di Sabatino presentò i risultati sugli indici di vulnerabilità, spiegò che sotto il profilo statico le scuole superiori erano sicure, che soltanto due scuole avevano coicidenza di ‘numeri’ bassi nella staticità e nella vulnerabilità, ovvero l’Ipsia Pagliaccetti di Giulianova e il Marino di Teramo, e pertanto sarebbero state, come lo sono state poi. chiuse, e che per portare tutti gli edifici all’indice massimo di sicurezza sarebbero necessari 163 milioni di euro. Oggi Rossi traduce quanto accaduto nei mesi successivi: «Abbiamo spostato gli studenti dei due istituti in altre classi, abbiamo avviato lavori in altreparti della Provincia come a Nereto e a Roseto e Atri, abbiamo soprattuto percorso tutte le strade possibili di finanziamento; da quelle del Usr per il terremoto, a quelle del bando Miur a quelle del piano triennale dell’edilizia scolastica della Regione – dice Rossi -».
RICOSTRUZIONE IPSIA. La pesca è stata fortunata perchè i soldi sono arrivati e ne dovranno arrivare ancora. A fine agosto, potrebbe esserci la risposta più attesa dalla Regione dal piano triennale: una grossa fetta di milioni di euro potrebbe essere destinata al Liceo Scientifico Einstein, al Polo Illuminati di Atri, all’Agrario Rozzi di Piano d’Accio e forse far decidere definitivamente sulla ricostruzione dell’Ipsia Marino di Teramo.
LAVORI COMI, DELFICO E ARTISTICO. Intanto, tra miglioramenti e adeguamenti sismici (i secondi con fondi Usr), stanno arrivando a conclusione i lavori all’Ite Peano-Rosa di Nereto, procedono quelli al corpo principale del Comi di Teramo, del primo Lotto del Liceo Classico Delfico (un milione d euro ciascuno), al corpo secondario del Comi (2,8 mln), al Liceo Artistico (4,9) e al Pascal (5,4). Per quanto riguarda il Delfico i lavori in corso affidati ìalla Ditta Cingoli Nicola e figlio, riguardano la sistemazione della facciata e del tetto del corpo d’ingresso (1,2 milioni di euro). Saranno conclusi entro Natale, poi si provvederà agli altri due interventi di messa in sicurezza per innalzare l’indice, uno da 2,1 milioni per sistemare una ulteriore porzione di tetto e il sottotetto, l’altro (2,5 milioni) è stato già inserito fra le opere finanziate all’esame dell’Ufficio Speciale della ricostruzione (terremoto del 2009).
IL DESTINO DEL COMI. Unn discorso a parte merita l’altro colosso edilizio, il Comi di viale Bovio. Tra un pò verrò restituito alla città, assieme alla parte posteriore che ha ospitato alcune classi dello Scientifico e ospita le Associazioni di volontariato come la Croce Rossa. Sarà una struttura per 800 studenti, tanti. «L’idea è di trasferire qui i corsi del Paacal ma anche, perchè no, tutto il Liceo Scientifico Einstein – è l’idea di Rossi -. Nell’edificio di via don Luigi Sturzo potremmo invece concentrare le associazioni di volontariato. Ma sarano decisioni che prenderemo a un tavolo di programmazione a cui siederanno la Consulta degli studenti, i dirigenti scolastici, l’ufficio scolastico provinciale e gli amministratori».
NUOVE AULE. Parimenti al discorso della sicurezza, la Provincia ha lavorato a implementare le aue, le strutture e i laboratori. A giorni cominceranno i lavori per riparare il tetto della palestra dell’Istituto Millii via Carducci, entro ottobre dovrebbero vedere la luce nuove aule all’Alberghiero Crocetti (arte bianca), all’Iti Cerulli (estetica) e al Curie (robotica) sempre di Giulianova, così come quella di informatica 3.0 all’Iti Alessandrini di Teramo. In questo ambito è prevista una spesa di 750mila euro per l’efficientamento energetico dell’Iti Cerulli di Giulianova (con cappotto, isolamento termico),
TAVOLO DI PROGRAMMAZIONE. Progetti definitivi ed esecutivi, inviti alle gare, cantieri, addirittura software di modellazione delle strutture edilizie esitenti che danno l’esatto quadro degli spazi in 3D al computer, un giornale di cantiere in costante aggiornamento dove i direttori dei lavori inviano alla Provincia lo stato dell’arte in tempo reale: Mirko Rossi ‘corre’ veloce anche se il tempo non basta mai, rispetto alla riapertura delle scuole. Però il delegato all’edilizia scolastica sa che c’è la necessità di ragionare a più teste, soprattutto quando il sistema provinciale deve incontaere necessariamente quello locale. «Su Teramo ad esempioi – dice Rossi – confidiamo molto sulla nuova amministrazione guidata da Gianguido D’Alberto, per in confronto e una condivisione di programmi su cosa fare dell’edilizia scolastico e dei poli nell’immediato futuro. Abbiamo visto come dalla positiva esperienza dell’Istituto Forti, quando c’era la necessità di trovare gli spazi per la scuola comunale della Fornaci Cona, può venire fuori qualcosa di buono non solo per la comunità scolastica».